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Federico da Montefeltro nacque a Gubbio il 7 giugno 1422, nel territorio che diverrà poi il Ducato di Urbino ma che già copriva una vasta area territoriale.
Un dominio esteso su gran parte delle Marche settentrionali e fino ai confini con la Romagna, e verso gli Appennini tosco-marchigiani e su quasi tutta l’Alta Valle umbra, compreso il territorio eugubino.
Federico, figlio illegittimo (forse) del conte Guidantonio, venne introdotto a corte da bambino, riconosciuto come erede legittimo grazie al documento di legittimazione firmato da Papa Martino V.
Ma la permanenza durò poco: nel 1427 nacque il fratellastro di Federico, Oddantonio, figlio legittimo di Guidantonio e Caterina Colonna, seconda moglie del conte.
Federico fu quindi affidato a Giovanna Alidosi, vedova di Bartolomeo Brancaleoni e signora della “Massa Trabaria”, quale promesso sposo di Gentile, figlia minore della contessa.
Federico viene poi consegnato come ostaggio dal padre nel 1433 al procuratore veneto Andrea Dandolo che lo condusse a Venezia. Questo perché Guidantonio, alleato di Milano, dovette “pagare” la città lagunare, garante della pace per gli accordi tra il papa Eugenio IV e il Duca di Milano Filippo Maria Visconti.
Da qui andrà a Mantova, dove frequenterà la famosa scuola di Vittorino da Feltre. Due anni più tardi l’Imperatore Sigismondo armò Federico cavaliere.
Secondo i voleri del padre, Federico da Montefeltro sposò nel 1437 Gentile Brancaleoni a Urbino, dalla quale non ebbe figli ma che rispettò e amò fino alla morte di quest’ultima.
Trascorso appena un anno, Federico entrò a far parte del mondo delle armi.
Nel 1443 morì Guidantonio e gli successe il figlio Oddantonio. Ma l’avventura alla guida di Urbino durò molto poco per Oddantonio, ucciso brutalmente per una congiura nel 1444 .
È l’anno di svolta per Federico, che assume la guida di Urbino il 23 luglio. Da lì, il futuro duca compirà imprese militari e politiche in tutta Italia, servendo altri signori e il Papa e tessendo trame che gli permetteranno di consolidare il suo potere.
Nel luglio del 1447 Nicolò V concesse a Federico la bolla d’investitura per il vicariato su Urbino, Cagli, Fossombrone, Gubbio e il Montefeltro. Tale concessione legittimava la successione di Federico come signore di Urbino.
Negli anni successivi Federico si sbarazzò delle ultime opposizioni interne. Nel 1446 sventò la cosiddetta “congiura di carnevale”, in cui erano convolti membri eminenti della famiglia comitale e della corte di Oddantonio.
Nel 1447 soppresse nel sangue la rivolta di Fossombrone, sobillata dal signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Risale invece al 1450 l’incidente che conferì a Federico il suo peculiare aspetto. Leggenda narra infatti che, durante un torneo, l’avversario gli perforò la visiera dell’elmo privandolo dell’occhio destro e di parte del naso.
Nel 1457 morì Gentile; Federico si risposò due anni dopo con Battista Sforza, figlia di Alessandro, Signore di Pesaro e nipote del potente Duca di Milano.
Dopo dodici anni di matrimonio e sei figlie, Battista diede alla luce l’agognato erede, Guidobaldo, a Gubbio. Si narra che in città si tennero festeggiamenti lunghi più settimane e che Federico offrì al Monte di Pietà di Gubbio 350 ducati d’oro.
Purtroppo, dopo solo sei mesi dalla nascita del figlio, Battista morì a nemmeno 26 anni, forse per le complicazioni dovute alle tante gravidanze.
Il 23 agosto Sisto IV concedeva a Federico da Montefeltro l’investitura alla dignità ducale e il Gonfalonierato di Santa Romana Chiesa.
L’11 settembre 1474 il Re di Napoli, Ferdinando d’Aragona, conferiva a Federico l’Ordine dell’Ermellino, la più alta onorificenza degli Aragonesi di Napoli.
Nello stesso autunno, a Grottaferrata, alla presenza del Re di Napoli e dei Cardinali Giuliano della Rovere e Rodrigo Borgia, Federico venne insignito dell’Ordine della Giarrettiera.
Sfinito dai numerosi impegni di guerra e dalle ferite riportate, Federico morì a Ferrara nel settembre del 1482.
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