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Federico da Montefeltro nacque a Gubbio il 7 giugno 1422.
Già da tempo i signori di Urbino governavano su un esteso territorio che comprendeva parte delle attuali Marche settentrionali, i comuni dell’Alta Valmarecchia (Emilia Romagna) e una vasta porzione dell’alta Umbria, coincidente con gli odierni comuni di Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Umbertide e Sigillo (e dalla fine del XV secolo, anche quelli di Assisi e Valfabbrica).
Federico, figlio illegittimo forse di Guidantonio, forse di sua figlia Aura, fu accolto nella famiglia e legittimato da una bolla papale di Martino V a succedere come erede effettivo.
Nel 1424 Federico viene quindi introdotto a corte, solo per esserne cacciato tre anni dopo: nel 1427 infatti nasce Oddantonio, figlio naturale di Guidantonio e di Caterina Colonna, sua seconda moglie.
Ormai vi è un erede legittimo e per Federico non c’è più posto a corte: viene perciò affidato a Giovanna Alidosi, vedova del conte Bartolomeo Brancaleoni e in tutto e per tutto signora della “Massa Trabaria”. Federico è promesso sposo di Gentile, figlia minore della contessa ed erede del feudo.
Federico resta nella piccola corte fino al 1433, anno in cui il padre lo spedisce come ostaggio presso il procuratore Andrea Dandolo a Venezia, in base agli accordi di pace tra papa Eugenio IV e il Duca di Milano Filippo Maria Visconti.
Guidantonio infatti, alleato del Duca di Milano, è costretto a concedere Federico a Venezia che si era fatta garante della pace.
Il giovane continua la sua formazione a Mantova, dove frequenta la scuola di Vittorino da Feltre ed è proprio in questa occasione che l’imperatore Sigismondo lo arma cavaliere.
Nel 1437 Federico torna a Urbino e, a 15 anni e mezzo, sposa Gentile Brancaleoni, dalla quale non ha figli ma che rispetterà fino alla sua morte.
Ricevuto il comando della compagnia militare Feltria, Federico inizia la sua carriera di condottiero.
Intanto a Urbino era morto Guidantonio e gli era succeduto Oddantonio, il fratellastro di Federico.
Oddantonio però viene brutalmente assassinato un anno dopo: Federico torna in città, firma una convenzione che garantisce l’immunità per i congiurati e diventa signore del futuro ducato urbinate.
Solo pochi mesi più tardi è chiamato a reprimere una rivolta di alcuni signori del Ducato sobillata da Giovanni Gabrielli di Gubbio, che portò alla perdita di Frontone, subito riconquistata da Federico.
Nel luglio del 1447 Nicolò V concede a Federico il vicariato su Urbino, Cagli, Fossombrone, Gubbio e il Montefeltro con una la bolla d’investitura: è la legittimazione del duca come signore di Urbino.
Da questo momento in poi; Federico da Montefeltro si sbarazza dei suoi oppositori e agisce politicamente per contrastare il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Inoltre, guida spedizioni militari in tutta Italia per conto dello Stato della Chiesa, per Napoli e per diverse alleanze tra le città più importanti come Milano, Firenze, Ferrara.
Nel 1451, partecipando ad un torneo, Federico viene ferito. La visiera del suo elmo viene perforata dalla punta della lancia dell’avversario e il duca perde un occhio e la sommità del naso.
Acquisisce così quell’aspetto peculiare con il quale tutti lo conosciamo e che viene eternato nel ritratto fattogli da Piero della Francesca.
Nel 1457 muore Gentile e solo dopo due anni Federico sposa Battista Sforza, figlia del signore di Pesaro e nipote del potente duca di Milano, con la quale verrà raffigurato nel celebre ritratto i Piero della Francesca.
In dodici anni di matrimonio la coppia avrà sei femmine e solo un maschio, Guidobaldo, che nasce il 24 gennaio 1472 a Gubbio.
Leggenda narra che i festeggiamenti durarono più settimane e che Federico abbia offerto al Monte di Pietà di Gubbio 350 ducati d’oro.
Purtroppo, sei mesi dopo la nascita di Guidobaldo, forse per le conseguenze delle tante gravidanze, Battista muore a nemmeno 26 anni.
Questi sono anche gli anni della fioritura di Urbino come città rinascimentale.
Federico non è infatti solo un condottiero esperto e scaltro, ma è anche un mecenate acuto e intelligente capace di richiamare alla sua corte molte delle menti più brillanti del periodo.
Federico da Montefeltro ottiene una sequela di cariche e onorificenze durante la sua carriera di condottiero.
Diventa capitano generale per l’esercito dello Stato della Chiesa e gonfaloniere.
Nel 1474, oltre a diventare ufficialmente duca di Urbino, viene insignito del cavalierato dell’Ordine dell’Ermellino, istituito dieci anni prima dal re di Napoli ferrante d’Aragona.
Nello stesso anno gli viene conferito l’Ordine della Giarrettiera, il più importante degli ordini cavallereschi del Regno, concessogli dal Re Edoardo IV d’Inghilterra.
Sfinito dai numerosi impegni di guerra e dalle varie ferite riportate, Federico muore a Ferrara nel settembre del 1482.
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